Dopo 7 anni dall’uscita del primo capitolo Naughty Dog prova a ripetersi per creare un altro capolavoro videoludico che possa essere ricordato come il gioco più bello di questa generazione di console. Ce l’avrà fatta? Noi lo abbiamo giocato esplorandolo in lungo e in largo e vogliamo dirvi cosa ne pensiamo. Quindi mettevi comodi. Questa è la recensione di The Last Of Us Part II.
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Il miglior modo per vendicarsi dei propri nemici è diventare migliori di loro
Iniziamo subito parlando della trama che con il primo capitolo ha catturato i cuori di tutti coloro che l’hanno giocato. Se nel primo capitolo il tema principale era l’amore, in questo secondo capitolo il tema principale è la vendetta e l’odio. Ellie infatti è chiamata a far appello a tutte le sue forze pur di vendicarsi. All’inizio la asseconderemo in tutte le sue decisioni ma, andando avanti nel gioco, sarà impossibile non fermarsi e chiedersi: “Ma è realmente giusto quello che sto facendo?”. La storia fila liscia e lascia con quel forte desiderio di continuare a giocare per volerne sapere di più, fino a che il giocatore non inizia stufarsi delle decisioni che prende Ellie. Il gioco prova a annoiare il videogiocatore inserendo sequenze che avrebbero potuto essere rimpiazzate da cut-scene. Questo però non vuol dire che Naughty Dog abbia toppato con la trama, anzi, sono sequenze messe apposta per insegnarci ancora una volta qualcosa: la vendetta spesso è controproducente e non porta da nessuna parte e a niente di buono, tutt’altro. Non è l’unico insegnamento che il gioco vuole darci e per questo vi consigliamo vivamente di giocarci. Non mancano neppure le sequenze riflessive che fanno accapponare la pelle facendo provare forti emozioni (positive) al giocatore (la visita al museo è stata la nostra sequenza più apprezzata). Dobbiamo essere sinceri e dire che la trama non è ai livelli del primo capitolo, ma questo non toglie il fatto che rimane un gioco di altissimo livello, secondo solo al suo predecessore.
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